Mostra Les Turinoises, il nostro tour

Descrizione breve

Mostra su corridori torinesi protagonisti con vittorie di tappa al Tour de France
Quando
dal 28 Giugno al 6 Luglio 2024
Tipo di evento
Mostra
Tempo di lettura

3 minuti

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Mostra Les Turinoises

Descrizione

Testo

A cura del giornalista sportivo Aldo Peinetti e del fotografo Dario Costantino

Inaugura venerdì 28 giugno alle 18, presso la Sala Caramba del teatro Sociale di Pinerolo (Piazza Vittorio Veneto con ingresso anche da via Trieste), la mostra “Les Turinoises, il nostro tour. Attraverso foto e riproduzioni d’articoli tratti dalla stampa francese d’allora, la mostra, calata nel programma di appuntamenti collaterali per la Grande Boucle a Pinerolo, rappresenta un tributo ai corridori torinesi protagonisti con vittorie di tappa al Tour de France. Da Federico Gay(1922) a Italo Zilioli(1970), passando per il canavesano Giovanni Brunero e il misconosciuto Bartolomeo Aymo, di Virle. Poi gli anni’30 con tripletta di Francesco Camusso, da Cumiana, e acuto di Giuseppe Martano, Giaveno. A fare la parte del leone tra i corridori provinciali fu il “Cit” Nino Defilippis, del quale spicca per l’onda emozionale suscitata il successo nella Gap-Torino del 1956. Non sarà perla isolata sulel strade della Grande Boucle, dove il “Cit” si aggiudicherà complessivamente sette frazioni. Un excursus che si conclude con il 1970, quando nel Tour andato al “Cannibale” Eddy Merckx, toccherà ad Italo Zilioli il privilegio di vestire la maglia gialla, spodestando il suo capitano. Ricerche e testi sono a cura di Aldo Peinetti, redattore de l’eco del chisone, con elaborazione delle immagini e delle foto da parte di Dario Costantino, fotografo dello stesso settimanale pinerolese. La mostra, arricchita dall’esposizione di alcune bici d’epoca appartenenti al collezionista Luciano Rizzo, sarà visitabile fino a sabato 6 luglio. Aperture sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Apertura anche lunedì 1 luglio con analogo orario. Altri infrasettimanali: 16-19

Abstract introduttivo
E’il 19 luglio del 1922, siamo a Metz, nel dipartimento francese della Mosella, teatro d’arrivo della tappa partita da Strasburgo. Sulla ribalta sale il vincitore Federico Gay, al quale spetta l’ouverture della qualificata lista di successi torinesi che nell’arco di una cinquantina d’anni fotografa un’epoca. Ricordiamolo: i corridori della provincia di Torino non hanno primeggiato solo sulle strade italiane. Dunque l’ex aviatore Gay, magari carneade per i più, precede il nome illustre di Brunero, a segno nella Nizza-Briançon del Tour 1924 vinto da Bottecchia. Stessa frazione che sorriderà per i due anni consecutivi a Bartolomeo Aymo da Virle Piemonte. Un altro interprete di spicco del ciclismo eroico e polveroso, capace di raggiungere un doppio podio parigino. Quella che viene presentata in questa mostra non cerca forzata originalità nell’abbeverarsi alla fonte della stampa francese: è un tributo, in chiave transfrontaliera, grazie al quale focalizzare la giusta attenzione sul moto di considerazione verso le imprese italiane che riflettono le cronache di illustri giornalisti, a partire da quell’Henri Desgrange fondatore del Tour. E’una dinamica che ben conosciamo da questo versante delle Alpi: il ciclismo si rivelava grande motore di interesse mediatico, ma diremo di perdurante partecipazione popolare. Basti dire che l’antesignana dell’Equipe, vale a dire “L’Auto”, tirava 800 mila copie, oppure che i rotocalchi sopperivano con un’ampia documentazione fotografica alla curiosità di chi era stato testimone oculare di radiose giornate sportive e voleva riviverle. Altri sfogliavano le pagine e lasciavano correre l’immaginazione, magari immaginando che, sì, un giorno i corridori sarebbero transitati anche sul loro uscio di casa. Se gli anni’30 mettono nel carniere torinese altre quattro tappe grazie alla tripletta di Camusso ed all’acuto del mai abbastanza considerato Martano, c’è il fermo immagine di Nino Defilippis osannato dal pubblico dello Stadio Comunale di Torino, al termine della più clamorosa di sette affermazioni del “Cit” sulle strade del Tour de France, l’ultima nel 1960. Dieci anni dopo ci penserà Italo Zilioli a rinverdire le gesta del predecessore, prendendosi il privilegio di vestire addirittura la maglia gialla per sette giorni. Si, c’eravamo, eccome, anche noi Turinoises. Un motivo in più per dire benvenuto alla Grande Boucle, affidandoci pure al caleidoscopio di fotografie del 2011.

A chi è rivolto

A tutti

Dove

Sala Caramba del teatro Sociale di Pinerolo
Via Trieste, 18
10064PineroloTO
Italia

Costo

Ingresso libero

Contatti

Ultima modifica

18 Giugno 2024